Il Real Sito di Carditello nasce come residenza di caccia, come centro di allevamento per i cavalli di razza reale e per la produzione agricola sperimentazione.
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Origini del Real Sito
Situato nella provincia di Caserta, nel cuore della Campania Felix, fu costruito per volere di Ferdinando IV di Borbone nel 1787, nell’area individuata già alla metà del XVIII secolo da Carlo di Borbone e destinata all’allevamento, alla selezione di cavalli di razza reale e alla produzione agricola e casearia. Progettato dall’architetto romano Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli, il Real Sito di Carditello è composto da una palazzina centrale sormontata da un loggiato e da un belvedere, affiancata da altri edifici di servizio, da un ampio galoppatoio ellittico, delimitato da due fontane con obelischi e un tempietto circolare nel mezzo.
Il massimo splendore del Real sito di Carditello viene raggiunto negli anni immediatamente seguenti il completamento: il pittore di corte Jacob Philipp Hackert (Prenzlau 1737 – San Pietro di Carreggi 1807), già noto per la sua attività alla Reggia di Caserta e a San Leucio, riceve l’incarico di occuparsi della direzione delle decorazioni e dell’arredo dell’appartamento reale.
Gli interni del Real Sito di Carditello
È a lui che si deve il progetto complessivo non solo delle pitture murali, che ancor oggi, pur molto degradate, sono presenti nell’appartamento nobile, ma anche la modernità e raffinatezza degli arredi, acquistati anche a Parigi, dai mercanti Dominique Daguerre e Martin-Eloy Lignereux, oltre a quelli ordinati appositamente alle maestranze locali e francesi.
Gli artisti coinvolti nella realizzazione dei decori
Tra i vari artisti che hanno contribuito al real sito di Carditello vi sono: Fedele Fischetti, che esegue la volta dipinta nella Galleria centrale, raffigurante l’Apoteosi di Enrico IV, Giuseppe Cammarano, Giuseppe Magri, Domenico Chelli, Carlo Brunelli esegue i monocromi che decorano la Chiesa a pianta centrale e la tela (ora trasferita alla Reggia di Caserta) dedicata all’Ascensione di Cristo per l’altare, Angelo Brunelli lavora alle volte e ai bassorilievi in stucco nelle due monumentali scalinate.